Cos’è la mela annurca

La mela annurca è uno dei simboli della regione Campania nella quale è presente già dai tempi antichi come testimoniano gli affreschi ritrovati negli scavi di Pompei ed Ercolano. Si ipotizzza che la mela annurca abbia avuto origine nella zona di Pozzuoli, precisamente nei pressi del lago d’Averno, lago vulcanico considerato all’epoca sede degli inferi. Da qui il primo nome di “Mala Orcula” perchè prodotta vicino agli inferi e quindi al suo dio l’Orco. Nel tempo il nome si è trasformato in annorcola per diventare poi nell’ottocento mela  annurca ad opera del botanico  Giuseppe Antonio Pasquale. 

Oggi la sua coltivazione si estende tra le province di Napoli, Caserta e Benevento. Si tratta di un prodotto ortofrutticolo tipico della regione Campania molto conosciuto e gradito dai consumatori con delle caratteristiche morfologiche che la rendono facilmente riconoscibile. Infatti è più piccola e tondeggianta rispetto ad altre. Ha la buccia liscia e cerosa dal colore rosso brillante striato. La polpa è quasi sempre croccante e gradevole alla masticazione. Inoltre questa mela ha un profumo tipico che la rende una vera delizia per il palato. Si tratta di una varietà, definita anche “Regina delle mele”, a cui è stata riconosciuta l’Indicazione di Origine Protetta IGP.

I suoi principi nutritivi

Fin da quando eravamo piccole la nostra nonna materna ci ha decantato le proprietà benefiche e salutari di queste mele. Crescendo ci siamo rese conto che aveva ragione. Infatti l’Università Federico II di Napoli ha condotto uno studio che ha dimostrato l’azione gastroprotettiva delle mele annurche. Inoltre esse riescono ad abbassare il colesterolo cattivo grazie alla consistente presenza di fibre. Rallentano l’assorbimento dello zucchero. Hanno potere antiossidante. Addirittura aiutano a sbiancare i denti. Sono ricche di vitamine come B1, B2, PP e C, polifenoli e sali minerali quali potassio, ferro, manganese e fosforo, ma povere di sodio. Per maggiori informazione vi lasciamo il link dell’università.

Raccolta della mela annurca

Le mele annurche vengono raccolte in autunno a partire da settembre per finire a dicembre, mentre il loro consumo continua fino in estate. Queste mele presentano un picciolo molto corto che non riesce a tenerle attaccate all’albero fino alla corretta maturazione. Quindi cadendo ancora acerbe e dal sapore più acidulo non maturano sull’albero ma necessitano di un ulteriore periodo di maturazione sui cosiddetti “melai” . Essi sono piccoli pezzi di terreno ricoperti di aghi di pino, trucioli, paglia o altri materiali vegetali. Questi materiali utilizzati per accogliere le mele fungono anche da isolanti dal terreno la cui umidità potrebbe dare fastidio al processo di maturazione.

Arrossamento

Siccome le mele restano nei melai per una quindicina di giorni bisogna ricoprirli con dei particolari teli in grado di proteggere questi frutti dalle intemperie, filtrare la luce del sole che altrimenti sarebbe troppo forte e dalle escursioni termiche. Le mele, raccolte ancora verdi per evitare che cadendo possano irreversibilmente danneggiarsi, vengono disposte in file e girate a mano una per una periodicamente. In questo modo si riesce ad esporre tutte le parti del frutto al sole. Questo procedimento consente il cosiddetto “arrossamento”.

Durante questa fase le mele acquisiscono il loro tipico colore, le loro caratteristiche nutrizionali, ma anche il loro gusto e profumo unici. Infatti è proprio questo procedimento che ne abbassa il grado di acidità aumentando quello zuccherino, conferisce alla mela annurca le sue particolari  proprietà organolettiche,  il suo sapore e i suoi aromi caratteristici che la rendono un frutto veramente unico e facilmente riconoscibile per queste sue peculiarità.

Utilizzo

Per i Campani dire mela annurca significa dire mela, infatti la mangiamo fin dall’infanzia quando le nostre nonne ce la preparavano utilizzando la grattugia-mele e ci decantavano le sue lodi dicendoci quanto ci faceva bene e ci avrebbe aiutati nella crescita. In età adulta quando abbiamo mal di gola o un po’ di tosse le facciamo bollire coperte d’acqua con un cucchiaio di miele. Facciamo ridurre il liquido e quando le mele sono ammorbidite  filtriamo e beviamo il succo che è un vero toccasana.

Questa varietà di mela molto diffuso in Campania sta lasciando i confini regionali. Infatti sta diventando sempre più conosciuta ed apprezzata in tutta Italia. Il suo utilizzo più diffuso è il consumo al naturale dato il sapore dolce e fresco molto gradevole. Utilizzando un estrattore si possono preparare succhi freschi di mela annurca e carote o agrumi ad esempio da prendere a colazione per iniziare la giornata con un carico di energia tutta naturale. Ha diversi utilizzi in cucina. Si possono fare succhi e liquori,  preparare dolci e crostate o gustarle semplicemente in purezza cotte al forno. Molto adatta all’alimentazione dei bambini, degli anziani ma anche di persone con patologie croniche come il diabete.

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